I problemi non vengono solo dal troppo sale nella dieta ma anche da quando si mangia cosa: colazioni poco energetiche e cene esagerate fanno aumentare i rischi
Quando si parla di ipertensione si pensa subito all’eccessivo sale (sodio) che mangiamo tutti i giorni. Oppure al potassio, anche quello un altro nostro nemico quotidiano, che dovremmo imparare a ridurre dalle nostre tavole.
Ma ora arriva uno studio che rimette tutto in discussione, associando il problema dell’ipertensione anche all’orario dei pasti. I ricercatori hanno osservato, infatti, che con un basso apporto energetico al mattino e un elevato apporto calorico alla sera si verifica un maggior rischio di ipertensione.
Mangiare più cibo al mattino ci aiuta ad utilizzare meglio le calorie nella giornata. Mentre un pasto più abbondante la sera si associa a un minor consumo delle calorie, con anche un diverso assorbimento di sostanze come sale e grassi alla base dell’ipertensione.
Ovviamente un controllo adeguato della pressione non dipende solo dall’alimentazione e dai suoi ritmi, ma anche da una costante attività fisica e dalla riduzione dello stress psicologico che può potenziare negativamente i fattori descritti.